A tu per tu con chi RACCONTA libri da una vita… trend, mercato e lettori all’alba della nuova normalità con Claudio Ciccarone.

L’inchiesta “Trend, mercato e lettori all’alba della nuova normalità” ha come obiettivo quello di tracciare un disegno relativo al panorama culturale contemporaneo assieme a giornalisti e protagonisti del mondo social per delineare le tendenze del momento.

Cosa proprio non sopporta nei libri di oggi?

Oh, beh… la stessa cosa che non sopporto nei libri di ieri, anche se non si tratta esattamente dei libri, ma degli autori che credono di aver scritto un testo fondamentale per la storia della letteratura. Giganti dell’autoreferenzialità che mi contattano perché non perda l’occasione di essere  primo (probabilmente anche l’ultimo) a intervistare il novello Eco, e dare così al Leggilibri, la rubrica letteraria che curo per la TGR Rai Campania, l’onore di parlare della sua opera. Cominciano con una mail chiedendo l’indirizzo dove spedire il tomo, poi la seconda, poi la terza, la quarta in una settimana per sapere se il libro è arrivato, e, quando sanno che il libro è arrivato, cominciano a tartassare l’anima sul quando sarà trasmessa la recensione, e hai voglia a dirgli che secondo regola scritta l’autore sarà contattato solo se il libro sarà recensito, rimangono sbigottiti dal fatto che evidentemente non ho apprezzato il loro lavoro perché dopo poche ore da aver avuto l’onore di riceverlo ancora non ho cucito il tappeto rosso che offrirà l’opera alla platea televisiva. A volte, passato un po’ di tempo senza risposta e vedendo recensiti libri secondo la loro opinione simili (ma di qualità ovviamente inferiore) al loro, alcuni iniziano anche ad offendere, mi tacciono di essere un servo del padrone, e che parlo solo dei raccomandati. Generalmente, sono i prodotti di tali personaggi ad essere davvero buoni per risolvere il problema del tavolino traballante, e sebbene consideri ogni libro un valore aggiunto per la conoscenza e la cultura, questi davvero non li sopporto, e non sono pochi”.

C’è sempre stato un forte legame tra libri e film, ultimamente rinnovatosi con le serie tv. Da quale prospettiva guardare a questo fenomeno?

Non vedo nessun problema, la contaminazione tra arti c’è sempre stata, e se può servire a incrementare la produzione di opere valide che ben vengano anche le serie TV: ce ne sono alcune che tranquillamente possono essere fonte di ispirazione per scrivere storie. Ma l’arte nelle serie televisive non è cosa recente, però. Ricordo con molto piacere la serie degli anni ’80 Miami Vice, dove ogni puntata sembrava uscire da un racconto breve, così com’era sceneggiata, così com’era ambientata, così come i protagonisti erano caratterizzati a fondo, e così com’era protagonista la musica, o meglio i brani musicali rock e pop che gli autori utilizzavano per la colonna sonora”.

Nei tradizionali spazi fisici dedicati ai libri sono sempre più presenti opere di personaggi tv, social, sportivi e non di scrittori. Quanto il mondo della rete, in particolare attraverso Instagram, può colmare questo deficit espositivo offrendo una vetrina alternativa ai “veri” autori?

E chi sono i veri autori? Gli scrittori che scrivono molto e con molti appassionati che li seguono qualsiasi cosa scrivino? Attenzione, qui ci si può scottare”.

Gabriella Diliberto

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