L’inchiesta “Trend, mercato e lettori all’alba della nuova normalità” ha come obiettivo quello di tracciare un disegno relativo al panorama culturale contemporaneo assieme a giornalisti e protagonisti del mondo social per delineare le tendenze del momento.

Cosa proprio non sopporta nei libri di oggi?
“I refusi, sintomo di un frettoloso lavoro editoriale, hanno il potere di bloccare la lettura, anche di un libro appassionante”.
C’è sempre stato un forte legame tra libri e film, ultimamente rinnovatosi con le serie tv. Da quale prospettiva guardare a questo fenomeno?
“Lo guarderei da un’ottica formalista, considerando la reciprocità delle influenze nei patterns, nei meccanismi e nei ritmi, cercando al contempo gli scarti tra i due sistemi atti ad evitare omologazione e prevedibilità”.
Nei tradizionali spazi fisici dedicati ai libri sono sempre più presenti opere di personaggi tv, social, sportivi e non di scrittori. Quanto il mondo della rete, in particolare attraverso Instagram, può colmare questo deficit espositivo offrendo una vetrina alternativa ai “veri” autori?
“Quanto i “veri” autori sono disposti a “instagrammarsi”, a stare al gioco e in qualche modo a rinnovarlo nel loro piccolo evitando i vacui egotismi del mezzo? Concepire stories come storie narratologicamente valide e viceversa, creare istantanee come haiku, fare dialogare la parola poetica tra mosaici di immagini, possono essere solo alcuni esempi per sperimentare nuovi mezzi espressivi e forme creative codificate attraverso la commissione tra alto e basso, pop e arciletterario. Difficilmente i numeri saranno virali, ma certi esiti si possono rivelare davvero interessanti e attrarre in ogni caso un pubblico diverso”.
Gabriella Diliberto